Riflettori puntati su
StartUp Week Europe (
qui), la manifestazione che questa settimana anima ben
40 Paesi e oltre 200 città con eventi dedicati alle start-up e all'imprenditoria.
In Italia sono 28 le città coinvolte, con un ricco calendario che spazia da Milano a Catania, passando per Parma, Bologna, Venezia, Perugia, Napoli, Benevento, Bari e tante altre (una buona sintesi di tutti gli appuntamenti in programma è disponibile (
qui).
L’obiettivo è uno solo: stimolare la cultura dell’innovazione e favorire la nascita di nuove promettenti start-up, magari colmando lo storico gap che separa l’Europa dagli Stati Uniti e, in particolare, dalla Silicon Valley. Oggi nel Vecchio Continente non mancano le iniziative e i progetti per incoraggiare chi ha voglia di spiccare il volo, eppure il rapporto con gli USA è quasi di uno a sei: nel 2014, gli investimenti stanziati in Europa per le start-up hanno raggiunto i 6.64 miliardi di dollari, contro i 38 miliardi messi a disposizione negli Stati Uniti da enti pubblici e privati.
Ma start-up nascono in Europa? E quanto valgono? Secondo le analisi di startuphubs.eu riportati da Il Sole 24 Ore (
qui),
dal 2006 al 2014 sono state registrate quasi
637mila nuove aziende, per un fatturato totale di
320 miliardi di euro,
3 milioni di posti di lavoro e
17,6 miliardi di finanziamenti. La maggior parte di queste start-up ha meno di 5 dipendenti.
Se Londra e Berlino continuano a essere le mete preferite dei giovani imprenditori, si moltiplicano anche in Italia bandi e programmi per attirare e far crescere idee innovative. La Regione Lazio ha ad esempio istituito il “Fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start-up innovative”, con una dotazione di 1 milione di euro l'anno per il triennio 2016-2018, e pochi giorni fa annunciato il primo degli interventi previsti per quest’anno, ovvero il rimborso dell'Irap per le aziende di nuova costituzione.
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