“Il Paese non si può più permettere e non
permetterà più che il percorso di trasformazione digitale venga vincolato dalla
volontà dei singoli, il percorso è stato imboccato”. Così Antonello Giacomelli, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, ha concluso i lavori della
prima giornata del Digital Italy Summit
2016, sottolineando come il tema della trasformazione
digitale sia entrato finalmente
nell’agenda del governo e delle imprese italiane.
Partiti alcuni grandi progetti a livello nazionale
(banda ultralarga, SPID, Codice dell’Amministrazione Digitale, ecc), si tratta
ora di passare dalla teoria alla pratica,
anche a livello locale.
Proprio sul tema della digitalizzazione dei
territori e delle aree urbane è intervenuto Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell'Anci: “Bisogna realizzare una alleanza
tra amministrazioni locali, mondo produttivo e della ricerca scientifica: solo
in questo modo è possibile dare vita a una
bussola effettiva che ci orienti meglio nel mare dell'innovazione
tecnologica rendendola utile per i
nostri cittadini”.
Una bussola che servirebbe anche alle imprese, soprattutto a quelle di piccole e medie dimensioni. Introdurre il
digitale all’interno delle aziende significa infatti abilitare nuove funzioni, nuovi modelli e nuovi meccanismi di
funzionamento, superando le logiche più tradizionali per agire attraverso piattaforme, cioè aggregare servizi e risorse in
modo da accelerare la crescita del business.
Torna dunque alla ribalta il tema delle competenze. Sia nella pubblica amministrazione, sia nelle aziende mancano spesso
le conoscenze e l’esperienza per affrontare la trasformazione digitale e farne
un motore di sviluppo.
Se le figure giuste non sono all’interno
dell’organizzazione, perchè non
scegliere un partner serio e affidabile, capace di trovare la strada
migliore per vincere le sfide del digitale? E’ questo l’invito che la digital factory Posytron lancia a tutte le
imprese, private e pubbliche, che hanno voglia di scommettere
sull’innovazione e il futuro.