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3/10/2017
Il fisico conta

Oggi in Italia gli acquisti online rappresentano poco meno del 3% del totale, ma entro il 2021 saranno tra il 7% e l’8%. Gli ultimi dati di The Boston Consulting Group mostrano il ritardo del nostro Paese rispetto agli altri Paesi europei, dove l’e-commerce è in molti casi saldamente superiore al 10% del commercio nazionale, ma mettono anche in guardia sul fatto che lo shopping elettronico potrebbe subire una brusca accelerazione nel prossimo futuro, essendo il canale preferito dalle generazioni Y (ovvero i Millennials) e Z

Eppure, il messaggio partito dal palco dell’11° Consumer & Retail Summit, organizzato la scorsa settimana presso Il Sole 24 Ore, è stato molto chiaro: “Il fisico conta”. La timida ripresa dei consumi si sta accompagnando a un ritorno delle persone presso i negozi tradizionali, dove la relazione che è possibile instaurare con brand e prodotti è di gran lunga più profonda di quella che si può creare online. 

La riconquista dei consumatori passa dalla rivisitazione del momento d’acquisto, partendo dalla progettazione di spazi in cui proporre un’esperienza più immersiva e coinvolgente. Adidas ha ad esempio costruito un concept store a Milano, vicino a Piazza Duomo, in cui le persone possono muoversi come fossero all’interno di un piccolo stadio, cioè vivendo da protagoniste una situazione sportiva. Rinascente non è più solo un department store, ma un polo del lusso in cui toccare con mano il concetto di esclusività. All’interno del nuovo punto vendita di Roma sarà infatti possibile visitare un vero sito archeologico, un acquedotto romano che, lungo diversi chilometri, è parzialmente contenuto nello store. 
Anche catene più tradizionali come Esselunga, Crai e Gallerie Commerciali Italia stanno investendo per trasformare i negozi fisici in esperienze a tutto tondo, allontandosi dall’idea di proporli come un mero posto dove fare la spesa. In questo percorso di innovazione, la tecnologia gioca senza dubbio un ruolo fondamentale, soprattutto quando si riesce a sfruttare la diffusione capillare dei dispositivi mobile per condividere contenuti e servizi con cui fidelizzare gli utenti e attirarli sul punto vendita

è questo l’effetto sorpredente di una piattaforma come Movibell: sempre più negozi, ristoranti, bar ed esercizi commerciali la stanno usando per creare campagne di mobile marketing di prossimità e far crescere i loro punti vendita.