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18/10/2017
Metti un robot in tribunale

L’intelligenza artificiale non è mai stata così pervasiva e a Pechino entra persino nell’aula di un tribunale. Xiaofa, che in mandarino vuol dire Piccolo Giudice, è il robot che dalla scorsa settimana aiuta le persone a orientarsi nel complesso mondo della giustizia, spiegando termini legali e procedure in modo semplice e comprensibile a tutti. 

Alto poco meno di un metro e mezzo, Xiaofa muove la testa e le mani, ed è dotato di un display in cui mostra le istruzioni richieste dall’utente. Il suo inventore, Du Xiangyang, fondatore e CEO of AEGIS Data, ha spiegato a China Daily di aver dato a Xiaofa una voce infantile per renderlo ancora più famigliare e vincere il timore di chi arriva in tribunale in cerca di assistenza. Il robot è in grado di gestire fino a 40mila domande e può spingersi fino a consigliare l’avvocato a cui rivolgersi, visto che l’azienda che controlla il sistema può contare su un database di 300mila consulenti legali.  

Xiaofa è l’ultimo ritrovato del sistema giudiziario cinese che, a dispetto delle apparenze, è uno dei più digitalizzati al mondo. Oltre 3.500 corti sono infatti già collegate in rete e condividono online informazioni e fascicoli di rispettivo interesse, mentre la Suprema corte ha dato mandato a tutti i tribunali di dotarsi di sistemi ‘technology-friendly’ per supportare non solo gli utenti, ma anche i giudici, i cancellieri e tutti i professionisti coinvolti nelle cause. 

L’intelligenza artificiale – accompagnata a un utilizzo più spinto dei Big Data – ha quindi fatto il suo pieno ingresso nel mondo della giustizia e si prepara a decollare dalle aule cinesi per atterrare probabilmente nei tribunali di tutto il mondo.