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17/11/2017
Le Smart City decollano, ma non sempre crescono

Quasi la metà dei comuni italiani ha avviato almeno un progetto smart negli ultimi tre anni, ma oltre il 60% delle iniziative si arena dopo la fase iniziale di sperimentazione, spesso a causa della mancanza di risorse e di competenze, oppure per una governance non ben definita. L' Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia come l’Italia non abbia ancora compiuto il salto di qualità in tema di Smart City, perché i nostri comuni faticano a definire strategie di lungo termine e realizzare qualcosa che possa davvero migliorare la qualità della vita dei cittadini.
 
Gli investimenti degli ultimi anni si sono concentrati principalmente sull’illuminazione intelligente (52% dei Comuni), l’ampliamento dei servizi turistici (43%), l’ottimizzazione della raccolta rifiuti (41%), il miglioramento della mobilità urbana (gestione del traffico 40%, gestione parcheggi 33%) e il potenziamento della pubblica sicurezza (39%). A credere nelle tecnologie smart non sono solo le grandi realtà come Milano, Roma e Torino, ma anche i capoluoghi di medie dimensioni, come Siracusa, Cremona e Firenze, mentre sono ancora relativamente poche le esperienze nei piccoli comuni. Resta per tutti la difficoltà di raccogliere e sfruttare i dati generati dai dispositivi e dalle applicazioni sul territorio, perdendo così l’opportunità di migliorare davvero i servizi esistenti e abilitarne di nuovi. 

Qualcosa sta cambiando grazie alla pervasività delle nuove reti di comunicazione per l'Internet of Things, e una spinta in avanti potrebbe arrivare con il 5G. L’elemento decisivo per il successo di qualsiasi iniziativa smart resta però il coinvolgimento delle persone: solo le città che hanno sviluppato le proprie soluzioni partendo dall’ascolto delle esigenze del territorio e stimolando la partecipazione attiva della comunità, hanno dimostrato di poter portare risultati concreti.  

Lo dicono i dati del Politecnico di Milano, lo conferma l’esperienza dei comuni che già usano ePart, il social network dei cittadini che partecipano. Quando scendono in campo gli smart citizen, la città non può che diventare smart!