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22/2/2018
La Smart Home strizza l’occhio a Big Data e Intelligenza Artificiale

Videocamere di sicurezza, sensori per porte e finestre, caldaie e termostati intelligenti, elettrodomestici connessi: la casa degli italiani è sempre più smart, con il 38% dei consumatori che ha in casa almeno un oggetto pronto per l’Internet of Things. Nel 2017 il mercato Smart Home è cresciuto del 35% e ha generato ricavi complessivi per 250 milioni di euro. La lavatrice è senza dubbio il dispositivo più popolare, grazie alla disponibilità di molti modelli che possono essere controllati dallo smartphone attraverso una mobile app, e in alcuni casi dotati persino di un’assistente vocale. 

Oltre alla comodità di gestire gli elettrodomestici anche da remoto, sono la sicurezza e il risparmio energetico le principali motivazioni che spingono le persone a investire in oggetti smart, affidandosi nel 74% dei casi a rivenditori e installatori per tutto ciò che riguarda la configurazione tecnica. In effetti, come sottolineato dall’Osservatorio Internet Of Things della School of Management del Politecnico di Milano, la Smart Home è vista da molti come una sorta di laboratorio, dove prendere confidenza con concetti quali Big Data e Intelligenza Artificiale, pur senza pretendere che gli utenti diventino esperti o specialisti del digitale. 

Se il principale canale di acquisto della Smart Home resta la filiera tradizionale (ovvero architetti, costruttori edili, distributori di materiale elettrico), quasi il 30% del mercato è ora appannaggio delle catene online e offline di elettronica, compagnie assicurative, utility e operatori di telecomunicazioni. Il loro pregio è la capacità di trasformare la Smart Home in servizi pacchettizzati, semplici da acquistare e ancora più facili da utilizzare. 

La sfida si sposta, a questo punto, sullo sviluppo di interfacce intuitive con cui permettere all’utente di gestire la propria Smart Home in modo comodo, controllando e intervenendo anche da remoto sui singoli dispositivi tramite display touch, smartphone e mobile app. L’arrivo sul mercato di piattaforme che, come Movibell, abilitano la gestione della Smart Home, può rendere la tecnologia accessibile a un pubblico sempre più vasto.