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2/5/2018
Perchè usiamo i social?

Un po’ per sentirci cittadini del mondo e coltivare le nostre relazioni, un po’ per risolvere problemi specifici. La ricerca “Italiani e Social Media” condotta da Blogmeter su un campione di 1.500 adulti identifica queste due esigenze come le principali motivazioni che spingono le persone a frequentare i social media con tanta assiduità.  

Lo studio distingue infatti tra social di “cittadinanza” e quelli “funzionali”. Nel primo gruppo, che tendenzialmente riguarda l’identità e le relazioni, ci sono Facebook, YouTube, Instagram, ma anche WhatsApp, che non è più considerato un servizio di messaggistica, bensì un social vero e proprio. Le piattaforme funzionali, che soddisfano bisogni particolari, vedono invece in testa alle preferenze degli italiani Trip Advisor e Facebook Messenger, entrambi in crescita del 4% rispetto all’indagine dell’anno scorso. 

Interessante l’approfondimento di Blogmeter sulla Generazione Z, ovvero sui giovani dai 15 ai 24 anni: questi nativi digitali sono estremamente concentrati su Instagram (il 75% lo usa tutti i giorni) e WhatsApp (la percentuale sale al 95%), mentre sono più distanti da Facebook, che percepiscono come il social dei genitori o dei fratelli maggiori.  

Mentre i giovanissimi sono propensi a pubblicare contenuti, il 42% degli intervistati totali dichiara di limitarsi a leggere contenuti altrui e solo il 13% scrive abitualmente post originali, senza paura di esporsi al giudizio degli amici. Il restante 45% ha invece un comportamento misto per cui legge, scrive o commenta più o meno nella stessa misura. 

Le aziende che usano i social media come canale di marketing si trovano dunque di fronte alla necessità di adattare le proprie strategie alle nuove abitudini delle persone, scegliendo tra l’altro se privilegiare le piattaforme di cittadinanza e quelle funzionali, o come bilanciarle all’interno di un mix efficace.  

I contenuti sponsorizzati su Facebook e Instagram sono comunque giudicati utili rispettivamente dal 26% e il 33% del campione, anche se quasi 1 intervistato su 3 tende a non distinguere l’advertising dai contenuti organici. Decisamente critica la percezione della pubblicità su YouTube, considerata fastidiosa dal 75% degli utenti. 

Quanto advertisting si converte in acquisti? Non molto, ma è comunque in crescita il social shopping di cosmetici (+6%), prodotti per gli animali domestici (+4%), cibo a domicilio (+3%) e articoli per bambini (+3%). Tra le social icon, ovvero le celebrity più influenti sui social, spiccano Chiara Ferragni e Clio Zammatteo, ma raccoglie ampio consenso anche Gianni Morandi, gettando un ponte tra la generazione dei baby boomer e i giovanissimi.