Gli scienziati dell'IPCC, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, sono stati molto chiari: solo limitando il riscaldamento globale a 1,5°C, anziché 2°C, abbiamo qualche chance di far sopravvivere i ghiacci artici e le barriere coralline, ecosistemi delicatissimi ma fondamentali per il futuro della Terra. E le città devono scendere in campo per prime, poiché proprio negli insediamenti urbani si concentrano gran parte dei consumi energetici mondiali e delle conseguenti emissioni nocive.
L’Unione Europea ha perciò confermato per l’anno prossimo uno stanziamento pari a 83 milioni di euro che, attraverso il bando Smart Cities and Community, servirà a realizzare distretti a energia positiva, progetti innovativi per l’efficienza energetica e il riuso delle risorse naturali.
Al bando – che resterà aperto fino al 5 febbraio 2019 – si può partecipare proponendo la costruzione o ristrutturazione di edifici con sistemi in grado di risparmiare e usare meglio l’energia (impianti smart di riscaldamento e condizionamento, sistemi di accumulo locale, smart grid), ma anche con progetti legati all’utilizzo di materiali alternativi, oppure orientati alla condivisione di risorse tra residenze private, strutture pubbliche, quartieri. Da non sottovalutare l’importanza del coinvolgimento delle persone, incoraggiando la loro partecipazione e l’adozione di comportamenti responsabili.
Saranno identificate delle città test, che lavoreranno per definire l’orizzonte al 2050 e una guida per sostenere la pianificazione e l’implementazione dei vari progetti, replicando ove possibile le best practice già esistenti.
I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono una sfida a cui le Smart City non possono sottrarsi: ancora una volta, la risposta può arrivare da un utilizzo sapiente delle tecnologie digitali, insieme a una visione strategica e il contributo di tutti i cittadini.