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30/11/2018
La blockchain per le Smart City

Blockchain è una parole chiave quando si parla di tecnologie del futuro, anche rispetto al percorso evolutivo che molte città stanno compiendo. In estrema sintesi, la tecnologia blockchain combina una serie di concetti come le reti peer-to-peer, gli algoritmi di consensus e la crittografia, per dare origine a un grande registro digitale, immutabile e perfettamente sicuro, all’interno del quale vengono registrate transazioni e interazioni.

Poiché anche le città sono di fatto grandi sistemi sociali in cui si intrecciano relazioni e scambi di varia natura, appare evidente come la blockchain possa trovare molte applicazioni nelle attuali e future Smart City

Una delle sperimentazioni più importanti è in corso a Dubai, dove l’amministrazione conta di risparmiare almeno 1 miliardo di dollari soltanto grazie alla digitalizzazione dell’intero patrimonio documentale. Altre città nel mondo stanno testando la blockchain a supporto del catasto e delle compravendite immobili, del settore giudiziario e persino del sistema elettorale – un meccanismo di voto basato su blockchain esiste già a Zugo, in Svizzera

Ma non occorre andare lontano. Lo scorso aprile il Comune di Napoli ha avviato i lavori di un gruppo di studio, a cui è stato affidato il compito di sviluppare dei progetti per introdurre la blockchain nella macchina amministrativa, abilitare micropagamenti a favore di attività commerciali e pubbliche, e valutare anche il lancio di una criptomoneta napoletana da proporre soprattutto ai turisti.

In generale, la blockchain può aiutare le città a recuperare efficienza e velocità, riducendo la burocrazia e attivando relazioni basate sulla fiducia, dove cioè non è presente un intermediario a fungere da garante. Un possibile esempio è la distribuzione dell’energia o la gestione dei rifiuti: ove i cittadini accettino di partecipare a un sistema basato su questa tecnologia, si potrebbe condividere l’energia generata in un certo stabile o quartiere, gestendo in modo più efficace picchi di assorbimento o risorse in eccesso.

Si potrebbero inoltre offrire incentivi in token a chi dimostra di seguire determinate pratiche virtuose, inaugurando nuove modalità di attivazione della cittadinanza e un diverso patto fra privato e pubblico.