Il Piano Industria 4.0 è stato “uno shock positivo per la manifattura italiana”: lo confermano gli esperti dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, che nel 2017 hanno misurato una crescita degli investimenti pari al 9% dopo anni di sostanziale immobilità. Mentre imprenditori e analisti chiedono di prolungare gli incentivi per favorire la trasformazione digitale del comparto, il Governo non ha ancora chiarito quali misure potranno essere messe in campo, e in che tempi.

Nato nel 2016, il piano dovrebbe infatti evolvere verso la logica dell’Impresa 4.0, dedicando maggiore attenzione alle piccole e medie imprese e accelerando lo sviluppo della banda ultra-larga. Allo stato attuale, sembra però che alcune agevolazioni saranno ridotte (cambieranno ad esempio le aliquote per iper e super ammortamento) e potrebbero essere cancellati i bonus per la formazione, mettendo in difficoltà le aziende che avevano pianificato per il 2019-20 interventi per rafforzare le proprie competenze digitali.

In attesa si chiarisca il quadro normativo, è indubbio che l’adozione del paradigma 4.0 sia sempre più legato al software, vero elemento abilitante di qualsiasi progetto di digitalizzazione di impianti, macchinari o interi modelli di business. Ne è fortemente convinta ANIE Automazione, l’associazione che rappresenta oltre 100 fornitori di sistemi e soluzioni per l’automazione di fabbrica e di processo.

Per promuovere la centralità del software nella quarta rivoluzione industriale, ANIE Automazione ha presentato il nuovo gruppo Software Industriale, che si propone proprio di supportare la crescita culturale delle imprese sui temi 4.0 e definire modelli innovativi di implementazione. I lavori del gruppo culmineranno il prossimo 6 febbraio nel Forum Software Industriale, l’appuntamento che riunirà a Milano aziende fornitrici e clienti in un confronto di ampio respiro sulle tecnologie 4.0, la convergenza di OT e IT, la manifattura additiva, l’impiego di sistemi dirompenti come la blockchain o l’intelligenza artificiale.